Come allevare e riprodurre paracheirodon innesi
di Salvatore Greco


DESCRIZIONE


  Paracheirodon innesi , meglio conosciuto come Neon è un piccolo pesce appartenente alla famiglia dei Caracidi che vive in branchi numerosi nei piccoli corsi d’acqua dell’ Amazzonia peruviana , dove raggiunge una taglia massima di 4 cm . Venne importato per la prima volta nel 1936 e da allora è diventato un ospite fisso dei nostri acquari .

ALLEVAMENTO

  Il neon è una delle specie più diffuse nei nostri acquari a causa della sua adattabilità , della sua indole pacifica e della ridotta dimensione .

  Preferisce acquari lunghi e bassi ricchi di piante dove poter rifugiarsi , si adatta alla convivenza con qualsiasi specie ma bisogna fare attenzione a non farlo convivere con pesci di grosse dimensioni che potrebbero scambiarlo per del cibo vivo e cibarsene tranquillamente . Bisogna tenere sempre un branco di almeno 8-10 individui e mai individui singoli , ne possono soffrire sino alla morte . Il branco fornisce una certa sicurezza al singolo neon che si presenterà più attivo e con colori più sgargianti .

  La temperatura dell’acqua dovrà essere mantenuta tra i 20 e i 26 °C , le temperature alte vengono mal sopportate . Il ph dovrà essere compreso tra 6,5 e 7 preferendo valori acidi , la durezza potrà essere mantenuta attorno ai 10-15 ° (gh) e come per qualsiasi altra specie i nitrati dovranno aggirarsi quanto più possibile a valori vicino allo zero anche se possono essere sopportati valori alti .

  Per quanto riguarda l’alimentazione vale il principio della somministrazione di una dieta varia comprendente mangimi secchi , vivi e surgelati .

RIPRODUZIONE


  In passato , veniva detto che i neon non si riproducevano affatto in cattività , da diversi anni si è potuto affermare il contrario , certo la riproduzione dei neon , come quella di altri caracidi , non è alla portata di tutti ma resta il fatto che se si ha tanta voglia ed un po’ di pazienza , non sarà difficile ottenerla . Certo non possiamo sperare che dalla prima deposizione otterremo degli avannotti , anche io le prime volte ottenni solo delle grosse delusioni come ad esempio la deposizione di centinaia di uova che ammuffivano o venivano divorate dai genitori ma dopo numerosi tentativi sono riuscito ad ottenere il successo desiderato .

 Per la riproduzione bisogna innanzitutto selezionare accuratamente una coppia . A causa della livrea identica che presentano entrambi i sessi sarà difficile distinguere il maschio dalla femmina soprattutto le prime volte , ma con l’andare del tempo diventerà tutto più semplice .
I caratteri principali che permettono la distinzione sono : per i maschi un corpo molto snello e la linea blu orizzontale che ne percorre il dorso perfettamente dritta ; per le femmine un evidente ingrossamento del ventre causato dalla presenza delle uova e uno scalino al centro della linea blu orizzontale .

 Una volta individuata la coppia bisogna tenere separati i due sessi per 15 giorni in modo da evitare degli accoppiamenti spontanei nell’acquario di comunità e per far maturare bene le uova . Durante questo periodo si dovrà somministrare ai riproduttori una dieta molto varia e nutriente composta da 3 pasti giornalieri nei quali si dovrà utilizzare molto cibo vivo e surgelato . Personalmente somministro come primo pasto del mangime surgelato (cyclops e chironomus) , come secondo pasto del mangime in granuli e come terzo pasto artemie e dafnie vive . Con una dieta simile si ottengono degli ottimi risultati in termini di quantità di uova prodotte e di fertilità .

 Passati i 15 giorni durante i quali i riproduttori sono stati separati , si dovrà procedere all’allestimento della vasca da riproduzione . Sono sufficienti vaschette da 10 litri di capienza anzi diverse volte ho ottenuto la riproduzione anche in soli 5 litri d’acqua .

 La vaschetta dovrà essere arredata solamente con un ciuffo di muschio di giava (Vesicularia) e con una rete posta ad un centimetro dal fondo che impedisca ai genitori di cibarsi delle proprie uova .

 L’acqua da utilizzare sarà composta per il 90% da acqua osmotica in modo da ottenere una conduttività massima di 100 microsimens/cm3 . Poi verrà filtrata per 2 giorni attraverso torba in modo da ottenere un valore PH pari a 6 e per arricchirla di acidi umici e di altre sostanze utili alla buona riuscita della riproduzione .

 La temperatura dovrà essere tenuta al di sotto dei 23 °C altrimenti tutto sarà compromesso a causa della sensibilità delle uova verso le alte temperature . Dopo aver preparato il tutto , verrà introdotta la coppia di neon precedentemente separata di mattina e solitamente già il giorno dopo si potrà assistere all’accoppiamento la notte o alle prime ore del mattino . A occhio nudo è impossibile vedere il momento dell’accoppiamento perché avviene tutto in meno di un secondo , comunque con l’ausilio di apparecchiature televisive si è potuto notare che i due riproduttori dopo aver nuotato assieme per qualche secondo , si portano velocemente verso la superficie dell’acqua e al punto più alto della parabola il maschio si ritorce attorno al ventre della femmina formando una specie di anello e proprio in questo istante vengono espulse le uova contemporaneamente fecondate dal maschio . Per ogni accoppiamento vengono deposte circa 20 uova trasparenti e di diametro attorno al millimetro , questa operazione viene ripetuta diverse volte sino a quando non verranno espulse sino a 200 uova ed anche più in caso di riproduttori adulti .

 Terminata la deposizione si dovranno allontanare subito i riproduttori, altrimenti le uova rimaste sul muschio di giava o sulla rete verranno mangiate .

 Ora sarà indispensabile il completo oscuramento della vasca poiché le uova , essendo fotosensibili , morirebbero se esposte alla luce . Purtroppo la sensibilità delle uova non ci permetterà di eseguire le operazioni di pulizia e di eliminazione delle uova ammuffite , quindi ci si dovrà affidare alla qualità dell’acqua utilizzata . Se tutto procede bene dopo circa 30 ore si avrà la schiusa . Le uova e le larve sono trasparenti e solo osservando il fondo in controluce si potrà vedere qualcosa . Sarà più facile vedere le uova che le larve poiché queste ultime preferiscono restare immobili vicino ad un granello di ghiaia o a dei resti di mangime per fuggire all’occhio di eventuali predatori e solo quando si muovono le potremo individuare . Dopo 3-4 giorni le larve avranno riassorbito il loro voluminoso sacco vitellino , da questo momento cercheranno di gonfiare la vescica natatoria respirando e se l’acqua è stagnante si formerà una pellicola superficiale che ne impedirà la respirazione e di conseguenza le costringerà ad una lenta e sofferta morte causata dalla chiusura del foro che collega la bocca alla vescica natatoria , per evitare che ciò accada possiamo smuovere l’acqua utilizzando un aeratore posizionato al minimo . Dopo 4 giorni dalla nascita si può cominciare a somministrare il primo alimento composto da rotiferi ed infusori . Siccome le larve non sono dei predatori attivi e si nutrono solo di ciò che passa vicino alla loro bocca , è consigliabile la somministrazione di grosse quantità di cibo . Dopo 7 giorni si potranno somministrare i naupli di artemia appena schiusi e questa alimentazione dovrà continuare per altri 20-30 giorni . Durante questo periodo possiamo effettuare piccoli cambi giornalieri dell’acqua utilizzando dell’acqua con valori simili a quella dell’acquario di comunità per abituare gli avannotti al tipo di ambiente che presto li ospiterà . Raggiunto il mese di età gli avannotti avranno raggiunto il centimetro di lunghezza e la colorazione degli adulti . A questo punto si potrà incrementare la dieta con mangime secco polverizzato e con mangime surgelato come i cyclops (preferibili per le loro ridotte dimensioni) . Non bisognerà ancora evitare la somministrazione di alimenti vivi che contribuiscono al sano sviluppo dei piccoli neon .


Autore : Salvatore Greco



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