Oligoelementi Eccessi e Difetti

Oligoelementi Eccessi e Difetti

di Alessandro Crudo

 

 

 

 

Principio fondamentale per il corretto mantenimento delle piante in un acquario è la fertilizzazione, e cioè il reintegro degli elementi essenziali che permettono di completare i processi biochimici che si sviluppano nelle cellule delle piante.

Molti di questi elementi nel sistema acquario sono presenti in abbondanti quantità da non rendere necessaria l’aggiunta in acqua (Azoto, Fosforo, Calcio, Sodio Cloro). Altri invece anche se presenti in quantità elevate sono assorbiti abbondantemente e devono essere integrati in maniera costante (Magnesio, Carbonio, Potassio).

Infine ci sono quegli elementi che devono essere integrati se non proprio aggiunti e sono tutti quelli elementi che hanno funzioni specifiche anche in relazione al tipo di pianta e alla sua posizione in acquario quali le piante emerse, piante galleggianti e piante sommerse.

La classica suddivisione in categorie di questi elementi è la seguente:

MACROELEMENTI: Potassio, Magnesio, Calcio,  Azoto,  Fosforo, Zolfo, Carbonio

MICROELEMENTI:    Ferro, Rame, Zinco, Cobalto, Sodio, Cloro, Boro, Manganese, Molibdeno,

Silicio, Nickel, Iodio ecc.

Questo tipo di classificazione ha significato solo dal punto di vista quantitativo, ma non riguarda la funzionalità biochimica delle piante che si distingue invece  a seconda della funzione nella cellula in elementi plastici e dinamici

Gli elementi plastici sono tutti quegli elementi che hanno funzione strutturale quali :

Azoto,  Zolfo, Calcio, Carbonio, Fosforo, Sodio e Cloro

Gli elementi dinamici sono invece quegli elementi che hanno funzione enzimatica quali:

Magnesio, Potassio, Ferro, Zinco, Cobalto, Boro, Molibdeno, Silicio, Nichel , Iodio e tutti gli altri elementi compresi i metalli pesanti. (es. vanadio)

Analizziamo ora i singoli elementi:

Azoto: elemento essenziale per la pianta costituisce gli amminoacidi e a loro volta le proteine tra le piú importanti  la Clorofilla essenziale per la vita delle piante (fotosintesi).

E’ assorbito attraverso tutta la pianta sotto forma di nitrato che è anche il prodotto finale del ciclo dell’azoto in acquario (le proteine attraverso vari processi sono trasformate in nitrati, eliminati in piccola parte dalle piante ed in larga parte dai processi di denitrificazione e dai ripetuti cambi parziali).

Nel caso di piante emerse (es. paludari) o di piante galleggianti una piccola quantità di azoto può essere integrato tramite l’assorbimento dell’azoto atmosferico

  • Carenza: Difficile  in acquario, provoca crescita lenta o stentata se il periodo è prolungato si può arrivare anche alla morte della pianta
  • Eccesso: patologie nella crescita dovute all’eccesso di azoto sono assai rare nelle piante acquatiche e sono dovute per lo più alla cattiva assimilazione per carenza di altri elementi con accumulo nelle parti vegetative con conseguente squilibrio degli elementi mobili.

In acquario un contenuto elevato di nitrati (maggiore di 200 mg/l) può provocare un cattivo assorbimento del Potassio

Fosforo: elemento che in acquario arriva dalla degradazione della sostanza organica (mangimi residui organici in genere). Il fosforo costituisce l’elemento essenziale di tipo mobile visto che entra principalmente nei processi energetici e quindi in tutti i processi chimici e metabolici.

Si concentra nelle zone giovani della pianta dove i processi biochimici sono più accentuanti entra anche nel processo della produzione energetica quale la fotosintesi clorofilliana.

  • Carenza: Come per l’azoto la carenza di Fosforo provoca la crescita stentata della pianta. Il pH è molto importante nel processo di assorbimento del Fosforo infatti, in acquari con condizioni di acidità e basicità elevate (pH< 6.0 o > 8.0) il Fosforo si trasforma in sali poco solubili (condizione essenziale per l’assorbimento di questo elemento) rendendone difficile l’assorbimento Il sodio aiuta alla trasformazione del fosforo in fosfato solubile.  Altro fattore indispensabile per l’assorbimento da parte della pianta e la sua forma che deve essere di tipo minerale e non organica.
  • Eccesso: non ci sono problemi provocati dall’eccesso di questo elemento se non la proliferazione di alghe. E’stato accertato che quantità elevate di questo elemento insieme al calcio limita l’assorbimento del ferro

Potassio: elemento mobile per eccellenza, implicato dell’attivazione degli enzimi, nella sintesi delle proteine e nella produzione di ATP (Adenosin trifosfato molecola a base fosforica essenziale nell’accumulo e la produzione di energia) e quindi all’assorbimento del Fosforo. Nella pianta si accumula nella parte giovane dove l’attività enzimatica è elevata ed è implicato anche negli scambi della parete cellulare insieme al sodio ed al cloro oltre ai fosfolipidi (e qui entra di nuovo in ballo il Fosforo!).

In acquario il Potassio deve essere integrato continuamente vista la continua necessità da parte della pianta, data la sua funzione insieme a sodio e cloro di permettere gli scambi fogliari quali la respirazione e l’assorbimento delle sostanze utili al metabolismo.

  • Carenza: Scarsa crescita vegetativa, malformazioni delle parti nuove della pianta con malformazioni nella formazione delle foglie giovani con evidente decolorazione della parte centrale e necrosi.
  • Eccesso: in concentrazioni molto elevate ridice l’assimilazione del Magnesio e del Ferro.

Zolfo: Elemento che costituisce alcuni amminoacidi essenziali per la formazione di proteine necessarie nei processi biologici; rientra nella composizione chimica della clorofilla

  • Carenza: Clorosi degli apici fogliari
  • Eccesso: lo zolfo assimilato dalle radici può accumularsi provocando disfunzioni nell’assorbimento di altri elementi.

Calcio: Elemento generalmente presente in acquario, ha funzione strutturale presente principalmente nel tronco e nelle parti “dure” della pianta. Molto importante nella parete cellulare e soprattutto nel processo di divisione della cellula stessa.

  • Carenza: praticamente impossibile in acquario, nelle comuni piante la carenza di Calcio provoca una cattiva crescita delle parti giovani
  • Eccesso: in quantità molto elevate può provocare problemi di competizione nell’assorbimento del potassio e di altri elementi.

 

Magnesio: Costituente essenziale della clorofilla, regola l’assorbimento di Azoto e Fosforo. È necessario anche nella formazione delle vitamine e degli amminoacidi. Si muove facilmente all’interno della pianta dalle parti vecchie alle parti nuove mantenendo l’equilibrio vitale della pianta

  • Carenza: la carenza nella pianta può essere provocata da eccessi di Calcio e Potassio con conseguente perdita delle foglie vecchie con conseguente necrosi del tronco
  • Eccesso: non crea problemi neanche ad alte concentrazioni.

Boro: Elemento particolarmente utile per l’assimilazione ed il trasporto degli zuccheri. E’ molto utile in acquari aperti dove può avvenire la fioritura di alcune piante perché completa la formazione dei pollini.

  • Carenza: internodi accorciati, clorosi fogliari in casi gravi necrosi della pianta
  • Eccesso: Rarissimo in acquario

Rame: Essenziale come il boro nell’assimilazione degli zuccheri

  • Carenza: sviluppo stentato e necrosi delle foglie
  • Eccesso: malformazioni degli apici vegetativi dovuti a competizione nell’assorbimento di altri elementi.

Ferro: Elemento essenziale per le piante regola le attività enzimatiche principali alla vita delle piante (catalasi, perossidasi,  le citocromo-ossidasi e citocromo-perossidasi).

  • Carenza: mancata formazione della clorofilla, ridotta attività enzimatica (Clorosi ferrica) e/o morte della pianta
  • Eccesso: in concentrazioni elevate può fungere da antagonista nell’assorbimento di altri oligoelementi

Manganese: dopo il potassio è l’attivatore enzimatico per eccellenza, regola l’assorbimento del ferro con il quale partecipa come catalizzatore nelle reazioni di ossido-riduzione.

  • Carenza: clorosi fogliare in casi gravi necrosi della pianta
  • Eccesso: riduce l’assimilazione di Calcio, Ferro e Molibdeno

Sodio e Cloro: sembra strano dover parlare di questi elementi in acquario, ma hanno un’importanza vitale per la pianta. Regolano l’apertura dei pori presenti sulle foglie (STROMI) che regolano il trasporto di tutti gli elementi necessari alla vita della pianta.

  • Carenza: mai verificatasi in acquario
  • Eccesso: uno dei fattori fondamentali che regolano il sodio ed il cloro è il processo di “respirazione” delle foglie per lo scambio di ossigeno ed anidride carbonica. L’eccesso di sale (Sodio Cloruro o NaCl) provoca fenomeni osmotici o di necrosi in relazione alle caratteristiche delle piante (tollerabilità specifica della pianta a concentrazioni di sale differenti)

Molibdeno: costituente della nitrato-reduttasi enzima che insieme al sodio, silicio, iodio e cobalto permettono alle piante di fissare l’azoto atmosferico ed anche ad integrare l’azoto dall’urea o dall’ammoniaca . Questo elemento è molto importante dei paludari o negli acquari aperti con piante emerse aiutano ad integrare l’azoto atmosferico, particolarmente utile sembra essere negli acquari salmastri dove le piante aumentano la percentuale di azoto nella struttura della pianta

Carbonio: il carbonio è assorbito dalle piante come CO2 e cioè anidride carbonica libera dove mediante il processo di fotosintesi viene trasformato in zuccheri che a loro volta legandosi insieme costituiscono la cellulosa costituente essenziale della parete cellulare e quindi dell’inera struttura della pianta. ATTENZIONE le piante assorbono solo il carbonio sottoforma di CO2 e non come carbonio organico, questo vuol dire che alcuni fertilizzanti che contengono carbonio in forma organica servono solo a mantenere in “TOC” (carbonio organico totale) in quantità accettabili a consentire la corretta attività biologica nei filtri biologici, soprattutto nei denitratori

  • Carenza: crescita stentata o assente
  • Eccesso: l’assorbimento della CO2 avviene con un meccanismo di competizione tra la concentrazione di ossigeno legato alla clorofilla ( molto più affine a legare la CO2) e l’anidride carbonica esterna quindi maggiore sarà l’emissione di ossigeno (e quindi il processo di fotosintesi) maggiore sarà l’assorbimento di CO2. Mettendo il caso di una somministrazione di CO2 elevata tale da ridurre la quantità di ossigeno ai minimi termini, la pianta blocca il processo di fotosintesi intossicandosi. OVVIAMENTE! Si parla di casi estremi quali i processi di putrefazione nel quale i batteri riducono l’ossigeno nell’acqua superando l’equilibrio di solubilizzazione dell’ossigeno (l’ossigeno si solubilizza più facilmente in acqua liberando la CO2 per competizione).

FERTILIZZARE

Il principio fondamentale della fertilizzazione è quello di integrare gli oligoelementi necessari alla buona crescita di tutte le piante.
I metodi commerciali sono molto utili a non incorrere in errori ma funzionano bene se si parte dall`allestimento della vasca, quindi la preparazione del fondo, ed il mantenimento.

Un fattore da tenere in considerazione è il tipo di acquario allestito, di certo non tutti possiedono un Iwagumi  e non tutti hanno una plafoniera da 150W per un acquario da 100 litri, o un impianto di CO2 ma a tutti piace avere molte piante anche perché aiutano i pesci a stare tranquilli, a crearsi dei territori e talvolta a riprodursi anche in un acquario affollato.

Ovviamente questi due accessori sono dei fattori talvolta limitanti.

Alcuni fattori da prendere in considerazione sono:

  • La fertilizzazione principale va fatta nel fondo, i nutrienti (macro e micro) vengono assorbiti dalle piante e non dalle alghe
  • I fertilizzanti liquidi devono essere usati con cautela talvolta dimezzando i dosaggi soprattutto nel caso in cui i cambi parziali vengano fatti con acqua di rubinetto seppur tagliata con acqua da RO, i nutrienti immessi sono dieci volte superiori a quelle dei fertilizzanti ad esempio si legge spesso di acquariofili che aggiungono 1 o 2 ml di potassio al 7- 8%ogni due giorni saranno utili! Sicuramente si ma in termini di ppm per una vasca da 100 l abbiamo aggiunto solo 0.014 mg nella vasca mentre con un cambio parziale di 20 litri di acqua da rubinetto tagliata 1:4 con acqua da osmosi abbiamo inserito 0.04 mg di potassio mica poco!
  • Seguire le indicazioni del tipo di fertilizzante utilizzando tutto il programma di fertilizzazione della marca che avete acquistato, aggiustarlo secondo le proprie esigenze le quantità dimezzando o diradando il dosaggio di tutti i componenti
  • Non usare mai fertilizzanti di marche diverse, non conosciamo i componenti e le rispettie concentrazioni e non si riesce mai a capire che cosa manca o cosa c`è  in eccesso.
  • Usate sempre il biocondizionatore perché contiene elementi complessati che aiutano i pesci a non accumulare metalli e complessandosi non precipitano e non si disperdono nel filtro
  • Effettuate i cambi parziali sempre aiutano a diluire eventuali eccessi che verranno poi corretti con il reintegro a seconda del volume cambiato
  • Se il fondo dell’acquario e’ troppo morbido inserite le pastiglie fertilizzanti qualche cm in più nel fondo lo stesso discorso va’ fatto nel caso ci siano nell’acquario, pesci che scavano troppo. Molte pastiglie fertilizzanti tendono a gonfiare (in particolare le pastiglie di ferro), se troppo in superficie aumentano di tantissimo il livelli di nutrienti
  • Un ultimo consiglio per la salute dei nostri pesci, diluite i fertilizzanti liquidi in uno o due litri di acqua prima di aggiungerli in vasca , molte volte i pesci raggiungono le zone di caduta dei fertilizzanti, rimanendo investiti dalla “nube” di quest’ultimo
  • Per chi effettua cambi parziali con acqua di rubinetto, si ricordi di dimezzare le dosi di tutti i fertilizzanti ad esclusione del ferro (elemento che si consuma in grandi quantità) dato che tutte le acque degli acquedotti contengono come minimo il doppio degli elementi, anche quelli in tracce.

 

P.S. l’articolo e’ mio se volete chiedete ma non scaricate grazie

Autore: Alessandro – Crudoa@libero.it

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