Reportage Salento Acquari 25-28 Aprile 2002

Reportage Salento Acquari 25-28 Aprile 2002

Resoconto di Punzio Pallocchia (socio benemerito del GAS)

Ebbene sì! Salento Acquari 2002 è stato un vero e proprio successo! Ben oltre le 1000 presenze durante i quattro giorni della manifestazione sono sufficienti a confermare la riuscita dell’evento. I commenti positivi sono stati unanimi, sia da parte dei visitatori, sia da parte dei negozi ed Aziende che hanno aderito all’iniziativa e sia da chi ha organizzato il tutto, non con poco spirito di sacrificio.
Ma procediamo con ordine. Vi racconteremo quanto è accaduto durante questi giorni ed in quelli che li hanno immediatamente preceduti e seguiti. Ripercorreremo, con un po’ di ironia che di questi tempi non guasta, le principali e più significative tappe di uno dei più bei momenti di aggregazione e cultura acquariofila che il Sud Italia si è apprestato a vivere nella bella città di Lecce.

PRIMA

Già due mesi prima della fatidica data d’inizio (25 Aprile 2002), i soci del gruppo Acquariofilo Salentino avevano iniziato ad organizzarsi affinché tutto fosse pronto per la partenza. Tutti erano stati allertati e mentre Salvatore si dava un gran da fare per preparare l’espositore che sarebbe servito per il concorso “Vota il pesce più simpatico”, c’era chi provvedeva a realizzare le bozze delle locandine e dei volantini, chi si occupava dei comunicati stampa e chi, come quel confusionario di Antonio, cercava di coinvolgere i negozianti per farli partecipare, con propri acquari, alla mostra. Ancora oggi, un po’ tutti ci chiediamo se sia stato davvero Antonio a convincere i numerosi negozianti che vi hanno aderito, dato che nessuno si sentiva di scommettere un centesimo su di lui! Mah, vabbé, avrà delle doti nascoste, diremmo moooolto nascoste!
Ma veniamo agli acquari ed alla loro preparazione.
Senza ombra di dubbio, la grande ossessione per tutti era l’acquario mediterraneo, soprattutto dopo che Emanuele, il nostro socio ipermegasuper esperto di acquari mediterranei aveva pensato bene di fare un piccolo incidente stradale, sufficiente a metterlo KO per 6 mesi. Cosa si fa per evitare brutte figure! E cosa dire poi di Tito, che doveva fornire la grande vasca da 300 litri da allestire per l’occasione? 40 di febbre con annessi vomiti, diarree e compagnia bella; e la vasca era ancora latitante. Comunque, alla fine, grazie ad antipiretici ed antidiarroici, anche Tito ha avuto la forza di portare la vasca e, povere anime pie come Luca e Francesco si sono sobbarcati il compito (incluso quello più gravoso di trasportare 300 litri di acqua di mare) di allestirlo rendendolo, alla fine, una delle principali attrazioni di tutta la mostra. Che fatica ragazzi…

Intanto Antonio, già da tempo, era stato sguinzagliato e fatto vagare in lungo ed in largo per tutto il Salento in cerca di sponsor tra i negozianti. In quei giorni nessuno di noi aveva il coraggio di contattarlo per paura di sentirsi rispondere solo picche… per cui rimandavamo i contatti e incoscientemente la parola d’ordine era: lasciamolo fare!

Ci giungeva, nel frattempo, comunicazione da Giuseppe B. sulla possibilità di portare dei bei killi in mostra e, per l’occasione, avrebbe aiutato Christian ad allestire le vasche dedicate ai ciclidi africani. Meno male che qualcuno è andato a prendere Christian, altrimenti era ancora lì ad aspettare Giuseppe B. per allestire gli acquari. “Ma cos’è successo a Giuseppe?” aveva chiesto Christian. 41 di febbre, vomiti e scariche diarroiche. E che è? Un’epidemia? Un altro socio fuori uso alla vigilia della manifestazione.
Qualcuno nel frattempo aveva proposto di ammaestrare gli acquari per autoallestirsi, ma era stato immediatamente allontanato dal Gruppo in quanto elemento delirante e socialmente pericoloso.

Passavano i giorni ed il 25 Aprile si avvicinava inesorabilmente!
“Chi lo fa l’asiatico?”, chiedeva qualcuno. “Boh!” nessuno voleva occuparsene. E che sarà mai? Mica bisognava allestire una risiera. Alla fine, vista la situazione, Luca ha detto: “lo faccio io” e tutti hanno tirato un bel sospiro di sollievo. “Vedrete che bello che sarà l’asiatico” aveva esclamato Luca, fiero ed orgoglioso di aver preso in mano le redini della situazione. “Ci metterò un bel branco di scalari, tanti neon e petitelle, e per finire dei Corydoras che serviranno a movimentare il fondo”. Ne avesse azzeccato uno di origine asiatica. E fu radiato anche lui dall’associazione…
Le cose si mettevano male. I soci, già pochi in partenza, diminuivano a vista d’occhio.

Qualcuno, nel frattempo, giurava di aver visto la macchina di Antonio aggirarsi di notte nei paesi del basso Salento… ma che stava combinando? Non ci interessa saperlo. Meglio restare all’oscuro di tutto pur di non soffrire alle brutte notizie!

Chi si occupa dell’amazzonico? “Io” disse Alessandro. “E che ci metti dentro?”, chiedemmo tutti in coro. Alessandro sbiancò in volto, gli si velarono gli occhi di lacrime e cominciò a tremare. “Allora?”. A quel punto, quasi sussurrando disse: “Scalari, neon, petitelle e Corydoras”. Lo abbracciammo tutti e gli facemmo un lungo applauso ed il Presidente lo insignì di una medaglia al valor civile. Che giorno memorabile. Lui si che era un tipo che aveva studiato la geografia, non quell’ignorantone di Luca che al massimo è bravo solo a pescare donzelle e castagnole per il mediterraneo!

“Ed i Discus dove li mettiamo?” Uno fece una battuta che non doveva fare e rischiò di ritrovarseli nel posto da lui suggerito. Alla fine optammo per due vasche da 250 litri ciascuna ed anche lui fu contento, anche perché si trattava di Discus adulti da 20 cm di diametro!

C’era ancora da organizzare il marino di barriera. Antonio fu quello incaricato di occuparsene, dato che lui sosteneva di esserne capace. “Assecondiamolo” diceva il Presidente, “altrimenti ce lo ritroviamo in lacrime, ed è peggio”. Però c’era un però! Antonio era ancora impegnato a girovagare in lungo ed in largo in cerca di sponsor e così pensò bene di lavarsene le mani subappaltando i lavori al suo prode scudiero nonché tesoriere del gruppo Giuseppe G., altro appassionato di acquari marini tropicali. “Bene” dicemmo tutti… ma dové Giuseppe? 41 di febbre, vomiti e scariche diarroiche. Che palle ragazzi… e ditelo che siete degli ospedali ambulanti. Ed anche il povero Giuseppe G. era fuori uso.

“Ragazzi, qui ci dobbiamo dare una mossa, il grande giorno sta per arrivare ed ancora stiamo in alto mare” (per non dire dove eravamo realmente fino al collo!!). E fu così che Luca, per riscattarsi dalla figura che aveva fatto con l’acquario asiatico disse: “OK, prendo una settimana di ferie e me la vedo io”. La cosa che ancora oggi tutti si chiedono è come abbia fatto Luca. Molti che non credevano nei miracoli si sono ricreduti ed ancora oggi, quando lo incontrano per strada, lo salutano e lo indicano agli amici come se fosse un “baciato dal Signore”. Cosa non ha fatto in quei giorni il nostro Luca. Sapete com’è il nostro Luca? Avete presente un armadio a tre ante? Bene, mettetegli la barba ed un paio di jeans scesi al cavallo ed avete “creato”… un Luca. Vi assicuro che è la soluzione a tutti i vostri problemi. Solleva da solo un bidone da 60 litri pieno d’acqua, trasporta un acquario da 120 cm in spalla e riempie gli acquari senza versare acqua a terra. Pensate che Valentina se l’è pure sposato e per questo atto di coraggio il Presidente l’ha premiata con un’altra medaglia al valor civile!

DURANTE

L’inaugurazione
E così, ridendo e scherzando, arrivò il giorno della vigilia. Senza sapere come e quando, ci rendemmo conto che gli acquari c’erano, ed erano anche decenti. Persino l’asiatico, grazie all’intervento dell’amico Maurizio del negozio “Passione Acquario”, era magicamente al suo posto. L’ultimo colpo di coda per finire di allestire alcune vasche con le piante della Tropical Fish arrivate in extremis e fu rimandato il tutto alla mattina seguente, giorno dell’inaugurazione che si sarebbe dovuta tenere alle 17. Alcuni di noi avevano intenzione di introdurre i propri pesci all’ultimo momento, durante la mattina del 25 Aprile. E così le luci furono spente, le porte furono chiuse e tutti andammo a casa per l’ultima notte prima del grande giorno.
Quella notte nessuno di noi riuscì a dormire, chi per le scariche diarroiche e chi per i tanti pensieri che affollavano la mente nel tentativo di ricordare se tutto era stato fatto come doveva oppure era stato trascurato qualche dettaglio.
E arrivò l’alba, il sole si alzò alto nel cielo, gli uccellini iniziarono a cinguettare e venne giù tanta di quella pioggia che sembrava di essere in Irlanda durante la brutta stagione!
L’appuntamento era alle 9 presso la sala. Quando i primi soci organizzatori arrivarono, verso le 11, si accorsero che c’era già della gente fuori, ad aspettare che le porte si aprissero. I soci, allora, avvicinandosi alla gente dissero che il cinema era dietro l’angolo, pensando che avessero sbagliato sede, ma tutti risposero in coro “e ce nde ne futte te lu cinema, nui vulimu vvitimu li pisci” (traduzione dal salentino all’italiano: a noi non importa del cinema, siamo qui per visitare la mostra di acquari). E così, in presenza dei primi visitatori, i soci del GAS ultimarono gli ultimi preparativi della sala e gli ultimi pesci furono messi nei rispettivi acquari!

Alle 17, vi assicuro, era davvero un caos. Televisioni che riprendevano ogni minimo dettaglio delle vasche e della sala gremita di gente, giornalisti dei quotidiani locali a caccia di informazioni da riportare sulle edizioni del giorno seguente e visitatori dall’età compresa tra 1 mese e 93 anni che si accalcavano per sbirciare aldilà dei cristalli dove i pesci nuotavano chiedendosi che cosa stesse succedendo aldilà del solito cristallo. Penso che sia stata una bella mostra anche per loro data la diversità di gente che è venuta a trovarci nei 4 giorni di apertura.

Tutti però si chiedevano: “Ma Antonio che fine ha fatto?” I negozianti che avevano aderito come sponsor della manifestazione c’erano, ed anche numerosi, e ciascuno aveva allestito un proprio acquario nella sala. Ma tutti erano lì perché la voce, nel frattempo, si era sparsa da sola e non perché Antonio li avesse convinti a parteciparvi. Mah!

Era incredibile, l’affluenza era davvero eccezionale. Gente che entrava, gente che usciva entusiasta e che poi ritornava nuovamente nei giorni seguenti, accompagnando amici che non avevano ancora visitato la mostra. Eravamo tutti al settimo cielo e come per magia, anche i soci colpiti dall’influenza killer si erano rianimati e prendevano parte alla manifestazione, mettendosi a disposizione dei tanti visitatori desiderosi di avere informazioni sui problemi con i loro acquari. Un po’ tutti hanno avuto un gran da fare e si sono prestati a rispondere a tutte le domande, o quasi. E’ anche vero che quando uno di noi si è sentito chiedere, dopo 1000 domande da parte di un appassionato molto particolare, “ma con chi lo posso far accoppiare il mio guppy?”, vi posso assicurare che la risposta che gli stava venendo fuori avrebbe creato qualche problema.

E così i 4 giorni passarono in fretta, tra chiacchiere, risate e bei momenti di aggregazione che un po’ tutti noi abbiamo piacevolmente vissuto in compagnia di amici maniaci dello stesso hobby. E vi posso assicurare che non c’é nulla di più bello che trascorrere qualche ora con gente che condivide una stessa passione e con cui, parlare di pH o chilodonella, non fa rischiare di esser preso per pazzo.

Il finale
Arrivò l’ultima sera e, per concludere la bella esperienza, fu fatta la premiazione del concorso “Vota il pesce più simpatico”. Merito della riuscita del concorso è, in gran parte, di Salvatore che solo soletto, mentre qualcuno era impegnato a girovagare per il Salento in cerca di sponsor ed altri a metter fine ai problemi intestinali, è riuscito ad allestire un bell’angolo con 30 piccoli espositori da 10 litri ciascuno, in cui altrettanti pesci di piccola taglia si sono esibiti ai numerosi visitatori chiamati poi a votarli. Il 1° premio è stato vinto da un bel guppy red tail (coda rossa a ventaglio) che si è aggiudicato un pHmetro elettronico offerto dalla ditta Hydria di Roma. Sono stati anche premiati i piazzamenti dal 2° al 6° posto con libri offerti dalla Casa Editrice Primaris di Milano e con mangimi ed accessori di acquariologia offerti da negozianti del settore. Tra i biglietti della votazione (su cui ciascun votante aveva riportato il proprio recapito telefonico per essere ricontattato in caso di vincita) è stato poi sorteggiato un nominativo che si è aggiudicato un acquarietto accessoriato offerto dal negozio “La Gabbia d’Oro” di Lecce.

Insomma, cos’altro aggiungere! Siamo tutti contenti per come sono andate le cose, anche perché, nel frattempo, alla banda di pazzi del GAS si sono aggiunti tanti altri amici che si sono associati e che, il prossimo anno, contribuiranno a rendere la terza edizione di Salento Acquari ancor più bella e spettacolare di quella di quest’anno!

Ah, dimenticavo…

DOPO

Se qualcuno dovesse incontrare Antonio in qualche paesino sperduto del Salento, gli dica per favore che la manifestazione è finita e che può tornarsene a casa! Grazie.

Ringraziamenti
I soci del GAS desiderano ringraziare tutti coloro che ci hanno dato una mano, primi fra tutti Padre Rosario ed i frati del Convento di S. Antonio a Fulgenzio, sede della mostra, che hanno messo a disposizione le sale e la loro pazienza nei giorni precedenti, durante ed in quelli successivi necessari per lo smantellamento delle vasche.

I soci del GAS desiderano anche ringraziare i seguenti negozi sponsor che hanno contribuito fattivamente alla riuscita dell’evento: “La Gabbia d’Oro” (Lecce), “Lupus in Fabula” (Lecce), “Passione Acquario” (Lecce), “Zoogarden” (Lecce), “Tropical World” (Alezio, LE), “Zoophilia” (Aradeo, LE), “Aladin” (Gallipoli, LE), “Veterinary Diets” (Mesagne, BR); e le seguenti Aziende che hanno messo a disposizione i propri prodotti: “Hydria – impianti di osmosi” (Roma), “Edizioni Primaris” (Rozzano, MI), “Tropical Fish Italian Aquarium Plants” (Portici, NA).

Infine un grazie di cuore anche alle associazioni acquariofile DCP (Discus Club Puglia) ed AIC (Associazione Italiana Ciclidofili) ed ai prestigiosi Enti, partner dell’evento, quali il Museo Missionario Cinese e di Storia Naturale di Lecce e la Stazione di Biologia Marina di Porto Cesareo – Università di Lecce, che hanno contribuito alla riuscita dell’evento.

Di seguito vi presentiamo una carrellata di immagini catturate durante i quattro giorni della mostra. Ci scusiamo se il servizio non appare completo ma, in fase di stampa delle foto sono andate perse alcune delle immagini tra quelle più significative. Sarà per la prossima volta!

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Francesco Denitto

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